domenica 9 maggio 2010

Una imminente offensiva dei Talebani

Importanti Agenzie di stampa internazionali riportano che i Talebani hanno annunciato una nuova offensiva contro la NATO che dovrebbe iniziare lunedì 10 maggio. Un comunicato che coincide con la partenza del Presidente Karzai in visita negli USA per un incontro a Washington con Obama con un’agenda che prevede, tra l’altro, il problema della pace in Afghanistan ed il coinvolgimento dei ribelli al tavolo delle trattative. Il ministro della Difesa afgano Abdul Rahim Wardak risponde al messaggio dei ribelli definendolo la mera propaganda di un’organizzazione che ormai non è più in grado nemmeno di auto sostenersi e tantomeno di opporsi a qualsiasi attacco della NATO. L’analisi del ministro afgano che sembra troppo semplicistica, a fronte dei continui attentati ed agguati che avvengono in Afghanistan e dei recenti tentativi di terrorismo internazionale. Sicuramente, Wardak potrebbe esprimere una valutazione corretta quando afferma che i Talebani non sono più in grado di attuare una offensiva organizzata, ma sottovaluta il pericolo di un avversario ormai stretto alle corde che comunque può disporre di un significativo potenziale terroristico locale e sparso nel mondo. I Talebani, infatti, non minacciano uno scontro in terreno aperto, parlano bensì di un’offensiva attuata attraverso azioni terroristiche ed attacchi suicidi mirati contro obiettivi particolari e ben definiti, quali: diplomatici stranieri, funzionari del Governo afgano e truppe straniere. La nuova offensiva chiamata dai Talebani “Jihadic Al-Faath” prevederebbe il ricorso a kamikaze e l’utilizzo di ordigni esplosivi improvvisati (IED) anche di grossa potenza, nascosti lungo il bordo delle strade contro i movimenti delle Truppe a guida NATO e delle agenzie di sicurezza occidentali che operano sul territorio afgano. Un’intenzione, peraltro, palesata a ridosso della data del preannunciato attacco a Kandahar previsto per il prossimo mese di giugno e che dovrebbe coinvolgere più di 130.000 uomini dell’esercito afgano e del Contingente internazionale NATO. La notizia della ripresa di una guerriglia terroristica si sovrappone anche a quella con cui fonti locali parlano di un’improvvisa concentrazione nell’ultima settimana di autocarri che partono da Peshawar diretti verso Kabul lungo la strada del Kyber Pass, carichi apparentemente di legna sotto la quale sono, invece, occultati grossi quantitativi di nitrato di ammonio, elemento essenziale per realizzare IED autocostruiti. Un commercio illegale che gli stessi responsabili del Governo autonomo della “North West Frontiere” pakistana hanno ammesso come riferisce un alto funzionario amministrativo di Peshawar, il Commissario Azam Khan. E’ la prima volta che i Talebani avvertono dell’inizio di operazioni terroristiche su larga scala, quasi volessero lanciare un messaggio alle cellule terroristiche sparse nel mondo chiamandole alla jihad globale. Segnali sicuramente non incoraggianti che non possono essere sottovalutati ma che andrebbero letti coniugandone i contenuti con i recenti falliti attacchi terroristici negli USA e con i vari ed innumerevoli segnali di allarme terroristico che stanno arrivando con una certa frequenza da varie parti del mondo.
9 maggio 2010

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