lunedì 23 agosto 2010

I Contractors e la sicurezza in Afghanistan ed Iraq

In Iraq a breve rimarranno solo 50.000 soldati americani con compiti addestrativi. Costoro saranno affiancati da circa 7000 “Contractors” privati ai quali saranno affidate funzioni di sicurezza. Una decisione presa bilateralmente dal Presidente USA Obama e dal Presidente iracheno. In Afghanistan, invece, in questi giorni Karzai, ha deciso di sciogliere entro la fine dell’anno organizzazioni del genere sulla cui affidabilità continua ad esprime grossi dubbi in quanto ritenute poco efficaci, se non dannose, nella guerra contro i Talebani. Organizzazioni parallele che si affiancano al sistema di sicurezza ufficiale afgano, soluzione che non può essere condivisa in uno Stato di Diritto e, perché, come ripete il Presidente, "alcune di loro convivono e fiancheggiano gli insorti talebani”. Mentre, quindi, l’Autorità nazionale afgana cerca di riappropriarsi delle proprie attribuzioni istituzionali, in Iraq si assiste ad un’inversione di tendenza sul piano formale e sostanziale e che in passato ha anche creato concreti problemi in materia di diritto internazionale bellico ed umanitario. Sia in Afghanistan sia in Iraq l’attore principale è il Dipartimento di Stato americano che però affronta il problema in maniera differente. A Kabul, il nuovo Comandante americani Petraeus guarda con occhio favorevole alle decisioni di Karzai in tema di gestione della sicurezza interna mentre a Bagdad Washington concorda con il governo locale soluzioni del passato i cui i Contractors dovrebbero essere destinati ad un ruolo sostanziale. In Iraq, infatti, sta per raddoppiare il numero delle agenzie di sicurezza private che saranno destinate alla difesa di 5 aree fortificate abbandonate dalle truppe americane ed il “Times, citando anonimi funzionari dell'amministrazione, informa che i contractors privati sfrutteranno le tecnologie radar per avvertire del fuoco nemico, per individuare bombe (IED) sulle strade e controllando il territorio con l’utilizzo di “aerei telecomandati”. Costoro, inoltre, potrebbero anche essere impiegati come ''forze di reazione rapida'' nelle operazioni di salvataggio dei civili in pericolo. In questo modo, secondo la valutazione di Washington,. la missione Usa si dovrebbe trasformare “da operazione militare a civile”, dimenticando però che “contractor” significa anche imprenditore, termine che mal si concilia con le operazioni di sicurezza.
23 agosto 2010.

1 commento:

Piero Laporta ha detto...

I contractors sono il futuro a medio termine. Rispecchiano situazioni che sembravano relegate nei secoli bui con i cavalieri di ventura e le truppe mercenarie. In realtà dopo la 2GM vi fu un rifiorire di guerrieri mercenari, un fenomeno mantenuto presente lungo tutto il secolo scorso ma solo oggi assume gli evidenti connotati che osserviamo. E' il segno della decadenza degli stati occidentali (Usa in testa) o di un nuovo modo di concepire la guerra hitech? Vedremo...