lunedì 13 settembre 2010

Il Mullah Omar si riaffaccia sulla scena internazionale

Un’Agenzia di stampa (AFP) informa da Dubai che il leader talebano Mullah Omar, ha lanciato un messaggio in occasione della Eid al-Fitr, la festa che chiude il mese sacro di digiuno del Ramadan. La notizia sembra sia stata resa pubblica dal servizio di monitoraggio statunitense SITE Intelligence Group. Il Mullah ha sottolineato come la coalizione militare a guida NATO stia perdendo la guerra in Afghanistan ed invitato gli afgani ad impegnarsi per raddoppiare la loro lotta contro l’invasore straniero e per costringere gli Stati Uniti a ritirarsi. Un passaggio del messaggio di Omar è diretto a tutte le cellule di Al Qaeda sparse nel mondo, quando dice, "La vittoria della nostra nazione islamica contro l’invasione degli infedeli è imminente ed il motore di questa è la consapevolezza dell’aiuto di Allah e della coesione di tutto il mondo islamico”. Un messaggio che forse per la prima volta abbandona i toni di un proclama di un Iman pronunciato in moschea durante la preghiera del venerdì per essere un vero e proprio annuncio politico rivolto non solo agli afgani ma a tutto il mondo islamico, anche moderato. Il silenzio del Mullah Omar è rotto nel momento in cui il “Daily Telegraph” informa, sempre da Dubai, che la famiglia del Presidente Karzai ed in particolare il fratello, Mahmood Karzai, ex emigrato proprietario di un piccolo ristorante del Maryland e diventato grazie al fratello presidente uno degli uomini d’affari più in vista di Kabul, ha creato un impero di 110 milioni di dollari acquistando immobili negli Emirati Arabi. I soldi sono stati presi “in prestito” dalla Kabul Bank ora sull’orlo del fallimento. Se la notizia fosse confermata, il fratello del Presidente le cui attività sono ben note ad Omar in quanto originari dalla stessa regione afgana di Kandhar, conferma la sua propensione a gestire traffici illeciti. Fino ad oggi il commercio della droga, attualmente anche investimenti immobiliari approfittando dei fiumi di denaro depositati dalla comunità internazionale nella banca di Kabul e destinati ad assicurare lo sviluppo del paese ed a migliorare le condizioni di vita della popolazione. La truffa, se vera, è emersa ad una settimana dalle elezioni parlamentari ed il messaggio di Omar suona come “una chiamata della sua gente” facendo leva sull’orgoglio nazionale, in un momento in cui migliaia di afgani preoccupati dei loro risparmi stanno cercando di ritirare i propri soldi dalla Kabul Bank e quando in Afghanistan si accingono ad eleggere il Parlamento. Un messaggio diretto anche al potere politico di Kabul ed alle costituende strutture militari e di Intelligence afgane destinate a breve a garantire sicurezza nel Paese. Personale sottopagato e per taluni aspetti sfruttato che assiste allo scempio della corruzione dilagante, peraltro a danno della popolazione afgana.

13 settembre 2010

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