giovedì 16 settembre 2010

In Afghansitan i Talebani sono ancora vincenti

In occasione del consueto briefing settimanale il Gen. Petraeus, Comandante del Contingente Multinazionale in Afghanistan, ha dichiarato che durante l’ultima settimana la NATO ha conseguito sostanziali successi per contrastare l’impiego di IED (Improvised Explosive Device) utilizzati dai Talebani per realizzare agguati lungo le strade. Il Generale, inoltre, in un'intervista al Wall Street Journal pubblicata martedì scorso ha affermato che in Afghanistan è diminuito l’impiego di IED, anche e soprattutto per la pressione che stanno esercitando le Special Forces sugli insorti. Le dichiarazioni del Generale contrastano, però, con i dati ufficiali del Pentagono dove fonti informate riferiscono, invece, che a partire dall’inizio del 2010 si è avuto uno strisciante trend positivo a favore dei Talebani, con un incremento di attentati terroristici anche significativi in particolare nel nord dell’Afghanistan. Numeri e percentuali assolutamente coerenti con quanto riporta la “Joint Improvised Explosive Device Defeat Organization” (JIEDDO), struttura operativa americana, creata per affrontare il problema degli IED. JIEDDO informa, infatti, che nei primi otto mesi del 2010 si è avuto un incremento del 40% degli attentati realizzati con IED sistemati lungo le strade con un numero di feriti fra i militari della NATO e dell’Esercito afgano di quasi il doppio rispetto al 2009. Dati confermati dal Centro di Studi Strategici e Internazionali che a luglio ha pubblicato uno studio dal quale si ricava che dai 250 attacchi a giugno 2009 si è passati ai 900 nel maggio 2010, con un aumento medio mensile di 54 incidenti. I dati sono, quindi, discordanti perché probabilmente dettati da una differente interpretazione. L’evidente indicatore di una mancanza di incisività e successo dello sforzo bellico internazionale è stato trasformato in un indicatore di progresso ricavato dal numero degli incidenti. L’analisi dei dati conferma che gli Stati Uniti e le Forze della NATO non sono ancor riuscite a conquistare la fiducia della popolazione nelle province pashtun, dove i talebani sono più forti. Valutazione, peraltro, condivisa dal Tenente Generale Michael Oates Comandante di JIEDDO, che in una recente intervista rilasciata a “ USA Today” ribadisce che è fondamentale guadagnare la fiducia della popolazione afgana per proteggersi dalla “guerra degli IED”. In questa situazione non appare credibile che il ritiro delle Truppe internazionali dall’Afghanistan possa essere concentrata entro il mese di agosto 2011, piuttosto si dovrà pensare ad una “exit Strategy” graduale e progressiva come lo stesso Petraeus ripete ormai da tempo. Il Generale ha anche precisato che la battaglia in corso "Non è una battaglia convenzionale. Il progresso è lento con passi avanti ma, anche, con passi indietro". Una dichiarazione da cui traspare la convinzione che sul terreno c’è ancora molto da fare ed un messaggio alla classe politica americana per sollecitare una maggiore prudenza nelle affermazioni di facile vittoria. E’ certo che i Talebani controllano ancora molte parti vitali del territorio afgano ed è altrettanto sicuro che faranno leva su questa loro potenzialità per arrivare al tavolo della pace non da sconfitti ma come interlocutori in grado di contrattare. In questo contesto, il rischio di un incremento di agguati IED non è remoto e potrebbe tornare a coinvolgere di nuovo la popolazione afgana per ridurre quel minimo consenso che il Contingente militare internazionale sta tentando a fatica di conquistare.
16 settembre 2010

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