lunedì 21 marzo 2011

Le incongruenze internazionali

Quanto sta accadendo in Africa settentrionale e sta propagandosi nel Medio Oriente dimostra un’inerzia della politica internazionale sicuramente non garante dello sviluppo di democrazie nascenti e della sicurezza mondiale. Un’affermazione che potrebbe sembrare azzardata senza rileggere in successione gli avvenimenti che si stanno accavallando dall’inizio dell’anno e che si ripropongono per punti.
1. La piazza caccia Mubarak dall’Egitto e Ben Alì dalla Tunisia aprendo di fatto la strada alla democrazia, anche se il futuro rimane molto incerto.
2. Migliaia di migranti - tutti di sesso maschile - lasciano la Tunisia liberata dal dittatore forse per sfuggire ai venti di democrazia. L’Europa assiste al flusso migratorio che aumenta giorno dopo giorno e coinvolge i suoi confini meridionali, ma non dimostra di voler affrontare il problema. Un’Unione Europea che dispone dell’Agenzia FRONTEX, voluta proprio per occuparsi di sicurezza delle frontiere degli Stati Membri
3. L’ONU, gli USA ed in particolare l’Europa assistono agli eventi limitandosi a lanciare proclami fino al 17 marzo, quando il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ratifica la risoluzione 1973 con lo scopo di salvaguardare la popolazione libica oggetto di repressione da parte del regime di Geddafi.
4. Il 19 marzo si riuniscono a Parigi i Capi di Stato, il Segretario delle Nazioni Unite ed il Presidente della Lega araba per decidere sugli interventi contro Geddafi nel rispetto della 1973.
5. Mentre si discute si alzano in volo gli aerei francesi che raggiungono gli obiettivi alle 17,45 dello stesso giorno superando un braccio operativo di almeno 3 ore.
6. Mentre a Parigi si parla, a Sanaa nello Yemen la gente manifesta lasciando sul terreno 52 morti e 127 feriti (fonte ANSA). Contemporaneamente la stessa cosa avviene in Siria con 4 morti e decine di feriti accompagnati da altri manifestanti uccisi in Barhein.
La comunità internazionale sembra non accorgersene e guarda attenta solo a ciò che sta avvenendo in Libia.
7. Obama, Premio Nobel per la Pace, annuncia di aver autorizzato un'azione militare “limitata” contro la Libia, ed in applicazione della risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU autorizza un primo lancio di 110 missili Tomahawk.
8. I bombardamenti della Libia sono appena iniziati con una grande risonanza internazionale che ha coinvolto tutto il mondo islamico. Dopo 2 giorni nello Yemen si torna a morire e nel nome della democrazia 20 manifestanti perdono la vita.

Una serie di avvenimenti che forse meriterebbero un approfondimento attraverso il confronto delle opinioni.
21 marzo, ore 15.00

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