venerdì 13 maggio 2011

Il Pakistan nel mirino di Al Qaeda

Il dopo Bin Laden è iniziato. Aij TV emittente pakistana riferisce di un attentato terroristico a Charsadda nel Pakistan nord occidentale che ha provocato 87 morti e più di 100 feriti. L’attacco è stato rivendicato dalla più importante organizzazione fondamentalista pakistana, la Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP) guidata da Baitullah Mehsud e molto vicina ad Al Qaeda. E’ stata provocata una strage fra le reclute delle Guardie di Frontiera pakistane per lo più impegnate nelle Aree Tribali ai confini con l’Afghanistan per la caccia ai terroristi e per frenare il traffico di droga gestito dai Signori della Guerra afgani. Il Pakistan è quindi entrato nel mirino di Al Qaeda come preannunciato subito dopo l’azione statunitense a Abbottabad e con elevata probabilità la strage è stata compiuta con la complicità dei Talebani pakistani colpendo un simbolo delle istituzioni di Islamabad piuttosto che, come in passato, inermi civili ammassati in un mercato. Un modello già applicato in Iraq nell’immediato dopo Saddam Hussein. Un attacco terroristico che rappresenta anche un messaggio allo Stato ed alla popolazione nel momento che è stato realizzato proprio nel venerdì della preghiera e contemporaneamente all’aumento del fermento in tutte le più importanze piazze del mondo islamico. I terroristi hanno colpito per vendicare la morte del leader storico di Al Qaeda dimostrando che in Pakistan sono ben strutturati ed operativamente pronti ad agire quasi in tempo reale. Un evento che deve essere attentamente valutato ed analizzato perché dimostra che i Talebani pakistani nonostante gli sforzi del Governo di Islamabad sono cresciuti ed hanno migliorato la loro organizzazione esprimendo una potenzialità di tutto rispetto. L’attacco ha colpito, peraltro, una Repubblica islamica che dispone del nucleare ed in cui esistono depositi di scorie radioattive che potrebbero essere di interesse per chi voglia compiere anche attentati “sporchi”. Una minaccia, più volte espressa in passato dallo stesso Bin Laden e che non può né deve essere sottovalutata.
13 maggio 2011, 0re 13.00

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