Oggi Giuliana
Sgrena ha creduto opportuno fare alcune precisazioni pubblicate su "global
list"
(http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=35217&typeb=0&Non-contro-i-maro-ma-per-la-giustizia-Per-tutti)
intitolato " Non contro i marò, ma per la giustizia". In risposta
alle reazioni violente alla mia presa di posizione sulla Ferrari. Sbaglia chi
ritiene che io voglia la condanna di Latorre e Girone. [Giuliana Sgrena]
Non possiamo che
ringraziare l'autrice alla quale, peró, devo anche io una doverosa precisazione
avendo postato su FB personali valutazioni, non sempre positive, sulle Sue precedenti affermazioni.
Una fortuna per
noi e per le generazioni future, forse
anche garantita da chi in giro nel mondo rischia la vita indossando un'uniforme
per garantire e/o ripristinare la Pace. Soldati che partecipano ad operazioni
internazionali svolte solo l'egida o a seguito di risoluzioni delle Nazioni
Unite, Organizzazione Internazionale sicuramente garante dei diritti umani e
dell'applicazione del diritto umanitario e delle Convenzioni sottoscritte dalle
varie Nazioni del Pianeta.
In un mondo
globale le regole vanno rispettate, però, quando Lei scrive "Quello che mi
sembra legittimo da parte degli indiani è insistere per l'accertamento della
verità, che dovrebbe anche essere nell'interesse dell'Italia e della Marina
militare ", non è del tutto esatto.
É sicuramente
lecito e soprattutto eticamente condivisibile che gli indiani pretendano di
accertare la verità, aspirazione che, però, deve essere soddisfatta nel
rispetto del Diritto Internazionale che
prevede, nella fattispecie, l'attribuzione di competenza ai Tribunali
italiani, anche nel rispetto di accordi
internazionali sottoscritti anche dall'India.
Se non altro
perché sono coinvolti due militari di uno Stato sovrano chiamati ad assolvere
un compito assegnato dall'Autoritá del proprio Paese. Spero che non me ne
voglia, se ho voluto precisare. Rimango
a Sua disposizione per qualsiasi altro approfondimento. Grazie
28 ottobre 2012
, ore 20,00
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