Il 30
settembre l’ANSA aveva diramato un’agenzia con la quale la dottoressa Bonino ,
Ministro degli Affari Esteri della Repubblica italiana, annunciava l’apertura
di un Thread sulla Sua pagina ufficiale di
Facebook dedicato alla vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
Un’iniziativa
destinata a durare solo qualche decina d’ore perché il Thread fu immediatamente
rimosso e la pagina invasa da iniziative censorie nei confronti di chi si permetteva
di esporre pensieri diversi dalle linee guida evidentemente date dal Ministro,
fino a precludere agli “indesiderati” la possibilità di commentare i post.
L’Agenzia
riportava testualmente : "BARI, 30 SET - ''Non è accertata la
colpevolezza, e non è accertata l'innocenza. I processi servono a questo''. Lo
scrive lo staff del ministro degli Esteri, Emma Bonino, in risposta ad alcuni
commenti che si stanno susseguendo nello spazio aperto ieri su Fb,''per
ospitare pareri e commenti sulla vicenda che ha coinvolto i due marò italiani
Latorre e Girone'', trattenuti in India da circa 600 giorni con l'accusa di
aver ucciso 2 pescatori del posto,scambiandoli per pirati, in una missione al
largo di Kerala".
E lo spazio era annunciato sul social network nella
pagina del Ministro (https://www.facebook.com/pages/Emma-Bonino/9005388225)
“Staff: Questo argomento viene aperto
per ospitare pareri e commenti sulla vicenda che ha coinvolto i due marò
italiani Latorre e Girone. Non si dubita della buona fede di molti, e quindi
sono benvenuti tutti coloro che vorranno lasciare un segno del loro interesse,
ma dato che è evidente la malafede di alcuni e la strumentalizzazione del caso
(di per sé delicato, anche a causa della squilibrata gestione precedente), che
viene fatta a fini politici se non banalmente provocatori, si avverte che ogni
intervento che sia contrario alle regole della civile convivenza e del
ragionevole dialogo sarà cancellato a discrezione di chi amministra questa
pagina. Si apre con le dichiarazioni del viceministro Lapo Pistelli, del 25
settembre, rese a Il Mondo: "Credo che sulla vicenda dei due marò la cosa
peggiore sia porre la questione in termini di previsioni sui tempi, previsione
che può essere smentita. All'inizio di quest'anno, l'Italia aveva una linea
abbastanza incerta su come procedere. Si litigava sul tipo di giurisdizione, si
era tentati di chiedere un arbitrato, si offriva un indennizzo ma ogni tanto si
faceva la faccia feroce, in altri termini una gestione un po' zigzagante. Ora
abbiamo rimesso la questione su un binario di certezza: scelta di una
giurisdizione speciale, condivisa; regole da utilizzare in processo, condivise;
nomina di un magistrato che ha tolto al Kerala la questione; avvio di un
procedimento convenuto con le autorità indiane, che deve essere equo, in quanto
sappiamo qual è la legislazione applicabile, e veloce, il che non vuol dire
stabilirli adesso i tempi. All'indomani del giudizio, vi sarà un trattato tra
le parti che permette comunque agli eventuali condannati di scontare la loro
pena in Italia, nel paese di appartenenza. Siamo costanti e attenti con le
autorità indiane e io dico che i due ragazzi torneranno a casa".
Nell’arco
di una notte è sparito tutto. I1 ottobre il thread specifico non era più
leggibile. Personalmente ho pensato in quel momento ad inconvenienti tecnici,
ho anche cercato di sollecitare , ammetto anche con espressioni abbastanza dure
nei contenuti, l’interesse dello Staff del Ministro che gestiva la pagina a
fornire un chiarimento. Insieme a me migliaia di altri cittadini.
Uno
sforzo inutile e tutti aspettiamo ancora una delucidazione sul perché si è
deciso di cancellare nell’arco di poco più di 12 ore un’iniziativa annunciata
dalla maggiore Agenzia di Stampa italiana ,che sicuramente non aveva inventato
la notizia, bensì era stata attivata da fonte ufficiale del MAE.
Immediata
la reazione di moltissimi impegnati nella vicenda dei Marò e semplici cittadini sconcertati
per quanto stesse accadendo in una pagina di FB titolata ad una storica
esponente del libero pensiero e contro il silenzio di Stato quale è stata per
più di 40 anni la Emma
Bonino politico accreditato del Partito Radicale.
Prima
fra tutti il dott. Alfredo d’Ecclesia che con puntuale precisione ha svolto un
prezioso lavoro di analisi e di denuncia di quello che avveniva nella pagina in
questione, tutto pubblicato nel web e raggiungibile al link http://www.fernandotermentini.it/art.htm.
Io
stesso scrissi qualcosa a tale riguardo rappresentando quello che giudicai e tuttora
ritengo essere un inaccettabile atto censorio nei confronti di chi con la
massima educazione e rispetto reciproco desiderava esporre il proprio pensiero
anche se dissenzienti (http://fernandotermentini.blogspot.it/2013/10/il-ministro-bonino-e-la-sua-pagina-su.html).
Ebbene come poteva essere immaginabile non ci sono
state risposte ufficiali, tantomeno chiarimenti ma nella pagina si è continuato
a criticare il pensiero non allineato ed a bannare chi tentava di affermare
proprie posizioni precise.
Un approccio inaccettabile almeno
da chi come chi scrive ha avuto sempre il massimo rispetto dell’altrui pensiero
ed è stato sempre aperto ad ogni possibile confronto. Si è quindi deciso di
raccogliere una parte di quanto pubblicato nei post riportati nei vari Thread
della pagina della Ministro Bonino e pubblicarlo in rete anche in maniera
ridondante per dare la possibilità a ciascuno di verificare a confronto le
varie posizioni, le censure e le azioni di proscrizione di accesso alla pagina.
Un’ informazione disponibile a
tutti, non commentata ma solo pubblicata copia dell’originale, consultabile
al link http://www.fernandotermentini.it/postbonino.htm.
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