martedì 17 marzo 2015

De Mistura abile regista o pragmatico burocrate ?


Fra meno di una settimana ricorre il secondo anniversario da quando il 22 marzo 2013 i  nostri due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone furono rimandati in India dopo le rassicuranti dichiarazioni dell’allora Sottosegretario agli Esteri de Mistura sulla non applicazione della pena di morte nei loro confronti, garantita da un documento dell’Ambasciata indiana. .

Un’assicurazione, quella indiana,  formalizzata dall’Addetto d’Affari indiano a Roma, ma non confermata dall’allora  Premier indiano Singh e dal Ministro della Giustizia indiano anche in risposta all’allora Premier Monti. l’Hindustan Times infatti il 9 aprile 2013 riferiva che “Concerned Italian PM calls up Singh”, al quale il Premier indiano precisava "……sarebbe prematuro esprimere un parere su aspetti specifici” (http://www.dnaindia.com/india/1820653/report-italian-pm-calls-up-manmohan-singh-discusses-marines-issue).

Mancata conferma, quindi, dei contenuti proposti con assoluta certezza dall’allora Sottosegretario de Mistura, come confermava un successivo articolo pubblicato dal settimanale Panorama il 15 aprile 2013. Nell’articolo, infatti, veniva spiegato che il rappresentante dell’Ambasciata indiana a Roma aveva scritto a de Mistura “Secondo una giurisprudenza indiana ampiamente consolidata, questo caso non ricadrebbe nella categoria di fattispecie che comportano la pena di morte, cioè i più rari tra i casi rari. Di conseguenza, non si deve avere alcuna preoccupazione a questo riguardo”, una traduzione del del testo originale. (ndr : testo originale :  “2) According to well settled Indian jurisprudence this case wouldn’t fall in the category of matters which attract the death penalty, that is to say the rarest of rare cases. Therefore there need not be any apprehension in this regard”).

Quanto era stato dato per certo dal burocrate de Mistura, meritava di essere meditato prima di rispedire a Delhi i due Fucilieri di Marina,  come dovevano essere interpretati tutti i  contenuti delle Agenzie Stampa che il Sottosegretario diramava in occasione degli frequenti viaggi in India. Solo parole, nessun fatto concreto considerati i risultati ottenuti.

Esiti inconcludenti stigmatizzati dal noto politologo Edward Luttwak che in un’intervista del 25 aprile 2013 rilasciata al quotidiano Il Giornale definiva fra l’altro il dott. de Mistura “Un personaggio che non è un esperto ma che ha fatto la sua intera carriera all'Onu, dove essere totalmente incapace non è certo un ostacolo alla carriera. È solo un bellimbusto e in India, ma non solo lì, è considerato un ……”.

Ho avuto il piacere di conoscere il burocrate de Mistura  nel 1989 durante l’Operation Salam voluta dalle NU per insegnare ai rifugiati afgani ad affrontare il problema delle mine anti persona una volta rientrati nel loro Paese. Figura defilata pronta però ad emergere se la contingenza del momento era favorevole.

De Mistura  dopo   essere stato esonerato dall’incarico dal Premier Renzi,  non ha smentito, la sua abilità di tutelare i propri interessi personali, scaltrezza non confermata però per la soluzione del problema dei due Fucilieri di Marina. Scarsa perizia diplomatica sottolineata anche dal dott. Giancarlo Perna che, forse dopo il trentesimo rinvio di udienza al processo in India, scriveva : "De Mistura e' cosi' associato al fallimento sui Marò da farci venire il magone ogni volta che lo vediamo. Quando ho chiesto giudizi su di lui tra diplomatici, militari ecc., la prima reazione di tutti  e' stata una risata."

Ma forse essere oggetto di scherno è producente se dopo un disastro come quello dei Marò si viene premiati con l’assegnazione,  su iniziativa del Governo Renzi,  ad  un fantomatico Istituto  per la Pace, finanziato anche dal contribuente italiano, assegnando all’italo - svedese l'incarico di Inviato dell'Onu per la Siria.

Ed ora, proprio sulla scene siriana rivediamo Staffan de Mistura tornare ad inchinarsi a mani giunte “per salutare” così come aveva fatto in India a partire dalla sua riverenza davanti alle guardie del carcere di Kollam dove erano detenuti Latorre e Girone: "debole con i forti e forte con i deboli".

Appena arrivato a Damasco, fresco del Cavalierato di Gran Croce concessogli da Napolitano, alla stessa stregua di come aveva fatto in India nel maggio del 2012 quando aveva dichiarato ad una TV indiana che sfortunatamente i due Marò erano incappati in un tragico errore,  si e' subito esibito nel dichiarare "Assad rappresenta la vera soluzione alla guerra civile siriana", per poi cimentarsi in acrobazie verbali in cui ha sempre dimostrato una certa abilità, quando gli è stato fatto notare che l’azione di Assad aveva provocato 250.000 morti, 1 milione di feriti,13 milioni di rifugiati e sfollati (65% della intera popolazione siriana).

 Ma l'impresa siriana pro Assad di De Mistura e' lungi dal trovare respiro. Il mandato assolutamente prioritario conferito all'Inviato Onu in Siria riguarda gli aiuti umanitari. Le Risoluzioni 2139 e 2165 del Consiglio di Sicurezza *impongono* al regime di Assad di acconsentire senza alcuna possibile riserva al passaggio dei convogli umanitari, senza che questi debbano essere in alcun modo discussi o autorizzati da Damasco.

Ebbene, cosa avviene sotto l'abile regia dell'Inviato Onu ? Accade, come riferisce Le Monde ieri, che negli ultimi mesi (coincidenti con la missione De Mistura), il numero di siriani bisognosi di aiuto e' salito da 2,5 milioni a 4,5 milioni, mentre i siriani “raggiunti dagli aiuti” e crollato da 2,9 a 1,2 milioni. Questo perché Assad pretende ora,in violazione delle Risoluzioni Onu e senza apparente obiezione dell'Inviato de Mistura, di lasciar passare esclusivamente i convogli che fanno comodo alle sue milizie. Su 115 "notifiche" di transiti umanitari, il regime ne ha bloccate 65, con effetti disastrosi, tutto sotto gli occhi del dott. de Mistura inviato dall’ONU proprio per pretendere che Assad  rispetti le risoluzioni delle NU.

 La sua "tecnica" in Siria, somiglia molto, secondo diversi osservatori, a quella da lui stesso  praticata in Iraq,sempre come Inviato Onu, tra gennaio 2005 e inizio 2006 gestendo a “mani giunte” una situazione esplosiva  destinata a diventare sempre più difficile a partire dalle rivolte del 2006/2007, per arrivare ora allo Stato Islamico.

 Diamo ascolto a Lutwak ed a Perna e facciamo un passo avanti mandando definitivamente il dott. Staffan de Mistura agli “ozi di Capri”. Sicuramente ne trarrà beneficio la popolazione siriana, ne guadagnerà l’immagine dell’ONU ed accontenteremo anche lui che come noto è molto affezionato alla nostra isola.

Fernando Termentini, 17 marzo 2015 - ore 14,00

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